Energie rinnovabili approvati gli incentivi

Via libera per impianti fotovoltaici, eolici, idroelettrici e a gas di depurazione, il provvedimento sulle energie rinnovabili ha finalmente completato un lungo iter burocratico.

Angelo Grimaldi, Presidente di GENEA CONSORZIO

«Una iniezione di fiducia per il settore energetico che ha come obiettivo la decarbonizzazione e l’utilizzo delle fonti rinnovabili» commenta il dott. Angelo Grimaldi, presidente del consiglio direttivo di Genea Consorzio Stabile «Il Decreto FER1 consentirà, infatti, la realizzazione di impianti per una potenza complessiva di circa 8.000 Megawatt, facendo crescere la produzione italiana da fonti rinnovabili di circa 12 miliardi di kWh. Una bella svolta, soprattutto per territori come quelli della regione Campania che godono di un ottimo irraggiamento solare e di aree ben esposte ai venti per la realizzazione di impianti eolici».

Il nuovo decreto, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale i primi di agosto, è una grande opportunità di sviluppo e di tutela ambientale, infatti, prevede investimenti complessivi che sfiorano i 10 miliardi di euro a beneficio di aziende ed enti pubblici.

Per accedere agli incentivi bisognerà seguire il regolamento che il Gestore dei servizi energetici (Gse) pubblicherà entro il 25 agosto e Genea Consorzio Stabile potrà affiancare pubblici e privati durante l’iter burocratico, per la progettazione del piano di investimenti e per la messa in opera degli impianti. Entro settembre dovrebbe essere pubblicato il primo bando per partecipare alle Aste e ai Registri ed è possibile  approntare dei progetti preliminari poichè le tipologie di gara sono già note: eolici “on-shore, fotovoltaici di nuova costruzione, eolici “on-shore”, idroelettrici e a gas residuati dei processi di depurazione oggetto di rifacimento.

Il decreto FER1, che ha l’obiettivo di sostenere la produzione di energia da fonti rinnovabili per il raggiungimento dei target europei al 2030 definiti nel Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), attraverso la definizione di incentivi e procedure indirizzati a promuovere l’efficacia, l’efficienza e la sostenibilità, sia in termini ambientali che economici, del settore

Il Ministro Sergio Costa ha parlato a tal proposito di una “rivoluzione copernicana” riferendosi all’autoconsumo di energia per gli impianti su edifici fino a 100 kW e all’eliminazione dell’amianto. In attesa di un decreto FER2 che tuteli anche la geotermia, per ora viene datapriorità a impianti realizzati su discariche chiuse e sui siti di Interesse Nazionale per le operazioni di bonifica. Aiuti anche per scuole, ospedali ed altri edifici pubblici per nuovi impianti fotovoltaici, a patto che sia stato definitivamente eliminato l’amianto o le coperture in eternit. Sostegni, inoltre, per le colonnine di ricarica delle auto elettriche.

 

La sintesi del provvedimento

L’ attuazione del provvedimento consentirà la realizzazione di impianti per una potenza complessiva di circa 8.000 MW, con un aumento della produzione da fonti rinnovabili di circa 12 miliardi di kWh e con investimenti attivati stimati nell’ordine di 10 miliardi di Euro.

Con gli incentivi verrà data priorità a:

  • impianti realizzati su discariche chiuse e sui Siti di Interesse Nazionale ai fini della bonifica;
  • su scuole, ospedali ed altri edifici pubblici per impianti fotovoltaici i cui moduli sono installati in sostituzione di coperture di edifici e fabbricati rurali su cui è operata la completa rimozione dell’eternit o dell’amianto;
  • impianti idroelettrici che rispettino le caratteristiche costruttive del DM 23 giugno 2016, quelli alimentati a gas residuati dai processi di depurazione o che prevedono la copertura delle vasche del digestato;
  • tutti gli impianti connessi in “parallelo” con la rete elettrica e con le colonnine di ricarica delle auto elettriche (a condizione che la potenza di ricarica non sia inferiore al 15% della potenza dell’impianto e che ciascuna colonnina abbia una potenza di almeno 15 kW).

Cambia, inoltre, la modalità di riconoscimento del premio sull’autoconsumo: per gli impianti di potenza fino a 100 kW su edifici, sulla quota di produzione netta consumata in sito è attribuito un premio pari a 10 euro il MWh cumulabile con quello per i moduli in sostituzione di coperture contenenti amianto. Il premio è riconosciuto a posteriori a patto che l’energia auto consumata sia superiore al 40% della produzione netta.

Saranno ammessi agli incentivi solo gli impianti idroelettrici in possesso di determinati requisiti che consentano la tutela dei corpi idrici, e in base a una valutazione dell’Arpa.

Gli impianti fotovoltaici realizzati al posto delle coperture in amianto o eternit avranno diritto, in aggiunta agli incentivi sull’energia elettrica, a un premio pari a 12 €/MWh su tutta l’energia prodotta.


Impianti ammissibili

Potranno partecipare ai bandi per la selezione dei progetti da iscrivere nei registri gli impianti:

  • di nuova costruzione, integralmente ricostruiti e riattivati, di potenza inferiore a 1MW;
  • oggetto di interventi di potenziamento qualora la differenza tra la potenza dopo l’intervento e la potenza prima dell’intervento sia inferiore a 1 MW;
  • oggetto di rifacimento di potenza inferiore a 1MW.

Sono ammessi impianti fotovoltaici esclusivamente di nuova costruzione e realizzati con componenti di nuova costruzione.

Inoltre, potranno partecipare alle procedure di registri anche aggregati costituiti da più impianti appartenenti al medesimo gruppo, di potenza unitaria superiore a 20 kW, purché la potenza complessiva dell’aggregato sia inferiore a 1 MW.
Gli impianti di potenza uguale o maggiore ai valori sopra indicati per accedere agli incentivi dovranno partecipare a procedure di asta al ribasso nei limiti dei contingenti di potenza.

In analogia, potranno partecipare alle procedure di asta anche gli aggregati costituiti da più impianti appartenenti al medesimo gruppo, di potenza unitaria superiore a 20 kW e non superiore a 500 kW, purché la potenza complessiva dell’aggregato sia uguale o superiore a 1 MW.

 

Concessione di contributi per le piccole e medie imprese in Campania

E’ in vigore il programma regionale, cofinanziato dal MISE, per sostenere la realizzazione di diagnosi energetiche o l’adozione di sistemi di gestione conformi alle norme ISO 50001 da parte delle PMI.

Il programma regionale prevede tre tipologie di azioni, ammissibili ai fini del contributo, da realizzarsi in una o più delle sedi operative (fino a un massimo di 10 sedi) situate nel territorio della Regione Campania:

  • Azione A
    Realizzazione di una diagnosi energetica conforme ai requisiti previsti dall’Allegato 2 del Decreto Legislativo n. 102/2014;
  • Azione B
    Realizzazione di almeno un intervento di efficientamento energetico con tempo di ritorno economico inferiore o uguale a quattro anni, previsti dalla diagnosi energetica (come documento a sé stante oppure a corredo della certificazione ISO 50001)
  • Azione C
    Adozione del sistema di gestione dell’energia (SGE) conforme alla norma ISO 50001.Il Piano di investimento dovrà essere costituito obbligatoriamente almeno dalle Azioni A e B. L’azione C è facoltativa ma costituisce requisito di priorità.

 

Chi può partecipare?

Acune attività economiche sono state escluse dal finanziamento, tra cui:

  • imprese operanti nel settore della pesca e dell’acquacoltura
  • imprese operanti nel settore della produzione primaria dei prodotti agricoli;
  • imprese operanti nel settore della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli
  •  attività connesse all’esportazione verso paesi terzi

Un’impresa svolga molteplici attività non tutte riconducibili ai settori esclusi, la stessa potrà beneficiare dell’aiuto per le sole attività riconducibili ai settori inclusi a condizione che sia garantita la separazione delle attività o la distinzione dei costi e che le attività esercitate nei settori esclusi non beneficino delle sovvenzioni concesse.

Possono presentare domanda le PMI con sede legale e/o unità operativa nella Regione Campania e regolarmente costituite da almeno due anni.

Al fine di verificare l’appartenenza dell’impresa richiedente ad una delle attività ammissibili, si farà riferimento al codice ATECO primario/prevalente della sede/unità produttiva in cui si realizza l’intervento rilevato dalla visura camerale. Inoltre sarà necessario non avere in precedenza usufruito di altri finanziamenti pubblici finalizzati alla realizzazione, anche parziale, delle stesse spese previste nel progetto ed avere la piena disponibilità dell’immobile nell’ambito del quale viene realizzata l’iniziativa (proprietà, locazione, uso, usufrutto, comodato, diritto di superficie, etc.). Il titolo di disponibilità dovràavere una durata residua minima di 5 anni.

Per poter presentare la domanda è necessario possedere la capacità economico-finanziaria in relazione al progetto da realizzare che dovrà essere comprovata dai fatturati degli ultimi due anni ciascuno almeno pari all’importo del piano di investimento da realizzare e da idonee referenze bancarie, nonchè possedere la capacità operativa ed amministrativa in relazione al piano di investimento proposto che dovrà essere comprovata da una relazione contenente la descrizione dei principali investimenti realizzati negli ultimi due anni.

L’intensità massima di aiuto concedibile è pari al 50% dei costi e sono ammissibili esclusivamente i Piani di investimento aziendale con un importo uguale o superiore a € 50.000,00.
Il contributo massimo che potrà essere riconosciuto sarà pari al:

  • – 50% delle spese ammissibili per la diagnosi energetica fino a un contributo massimo complessivo di € 5.000,00 (Azione A);
  • – 50% delle spese ammissibili dell’intervento di efficientamento energetico fino a un contributo massimo complessivo di € 100.000,00 (Azione B);
  • – 50% delle spese ammissibili per l’adozione del sistema di gestione ISO 50001 fino ad un massimo complessivo di € 10.000,00 (Azione C).

Per maggiori informazioni consulta il Bollettino ufficiale della Regione Campania o contatta lo staff di Genea Consorzio Stabile.

Conto Termico, richiesti 107 milioni di euro di incentivi

Dal 31 maggio 2016 al 1° aprile 2017 il GSE ha ricevuto circa 18.000 domande, per un totale di 85,7 milioni di euro di incentivi richiesti.

Sono i nuovi dati relativi al Conto Termico 2.0 (DM 16 febbraio 2016), che il GSE ha appena pubblicato.

Sul totale degli incentivi richiesti, 51,5 milioni di euro sono relativi a domande inviate in accesso diretto (privati e PA) e 34,2 milioni attraverso le prenotazioni (solo PA). Queste ultime sono riferibili al periodo agosto 2016-marzo 2017.

Dall’avvio del meccanismo (DM 28 dicembre 2012) al 1° aprile 2017, risultano ammesse all’incentivo circa 34.400 richieste, per un totale di circa 107 milioni di euro di incentivi impegnati, di cui 87 afferenti a interventi effettuati da privati e oltre 20 milioni a quelli realizzati invece dalle PA.

Limitatamente agli incentivi riconosciuti in accesso diretto, l’impegno di spesa annua cumulata per il 2017 è di 36,5 milioni, di cui 32 per i privati e 4,5 milioni per le PA, mentre per il 2018 è di 6,6 milioni, di cui 5,6 milioni per i privati e circa 1 milione per le PA.

L’impegno di spesa annua riferibile agli incentivi richiesti mediante prenotazione è determinato all’avvio lavori, per la quota di acconto, e alla conclusione degli stessi per il saldo.

(fonte www.edilportale.com)