Investiti 7,5 miliardi di euro grazie al Superbonus 110%

Gli interventi di efficientamento energetico e messa in sicurezza antisismica hanno movimentato investimenti per circa 7,5 miliardi di euro. Lo rilevano i dati diffusi dall’Enea, che fotografano la situazione al 30 settembre 2021.

Dai dati emerge che sono state presentate 46.195 asseverazioni ed è stato completato il 68,2% dei lavori. Sul totale, sono stati aperti 6406 cantieri in condominio, 23.654 negli edifici unifamiliari e 16.135 nelle unità immobiliari funzionalmente indipendenti.

L’investimento medio dei lavori in condominio ammonta a circa 558mila euro, quello relativo agli interventi negli edifici unifamiliari a 102mila euro e quello per i lavori nelle unità immobiliari funzionalmente indipendenti.

Rispetto alle rilevazioni del mese scorso, i condomìni restano in svantaggio per numero di cantieri aperti rispetto agli edifici unifamiliari e alle unità immobiliari funzionalmente indipendenti. I lavori in condominio possono risultare più complessi perché richiedono l’accordo dei condòmini e procedure che possono scoraggiare gli interessati. Per dare maggiore impulso a tali interventi, ad agosto è stato introdotto il modello CILAS ed è stato previsto che i tecnici non debbano asseverare lo stato legittimo dell’immobile.

Un altro aiuto, in tal senso, arriverà dalla proroga del Superbonus. Un orizzonte temporale più lungo incoraggerà i condòmini a intraprendere l’iter per la delibera e la realizzazione dei lavori.

Fonte: edilportale

Ok ad ampliamento e sagoma diversa nella ristrutturazione in area a vincolo paesaggistico

Gli immobili tutelati possono essere sottoposti a interventi di ristrutturazione edilizia? E in che misura? La risposta cambia in base al tipo di vincolo che grava sull’immobile. La spiegazione è arrivata dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici (CSLP) su sollecitazione di alcuni Comuni, messi in crisi dalle modifiche al concetto di ristrutturazione edilizia, introdotte dal Decreto Semplificazioni del 2020.

La tipologia di vincolo influenza quindi il tipo di lavoro di ristrutturazione che, lo ricordiamo, apre le porte del Superbonus. Per fare maggiore chiarezza e avere un orientamento univoco, l’Associazione nazionale dei comuni italiani (Anci) ha chiesto un ulteriore intervento del Ministero dei beni culturali e delle Regioni.

Ristrutturazione edilizia e semplificazione

Il Decreto Semplificazioni del 2020 (Legge 120/2020) ha modificato il Testo Unico dell’Edilizia (Dpr 380/2001) stabilendo che gli interventi di demolizione e ricostruzione con diversa sagoma, caratteristiche planovolumetriche e tipologiche ed incrementi volumetrici devono essere considerati ristrutturazioni edilizie.

La novità normativa ha creato però delusione per i limiti previsti nelle zone omogenee A o in quelle assimilabili, nei centri e nuclei storici consolidati e negli ambiti di particolare pregio storico e architettonico.

La norma prevede un altro limite per gli immobili sottoposti a tutela ai sensi del Codice dei Beni culturali e del paesaggio (D.lgs. 42/2004), che devono mantenere la stessa sagoma e volumetria dell’edificio preesistente.

Ristrutturazione edilizia su beni culturali e paesaggistici

I limiti per gli immobili tutelati hanno creato dubbi tra gli operatori, tanto da rendere necessario l’intervento del CSLP.

Con la circolare dello scorso 11 agosto, il CSLP ha sottolineato che il Codice dei Beni culturali e del paesaggio prevede la tutela e la valorizzazione di due tipi di beni: i beni culturali, contenuti nella parte II e i beni paesaggistici, trattati nella parte III.

Si tratta, secondo il CSLP, di beni con caratteri distintivi diversi, cui corrispondono distinte procedure di tutela.

Secondo il CSLP, gli interventi sui beni culturali si qualificano come restauro e non come ristrutturazione edilizia. I lavori devono quindi essere sempre autorizzati dalla Soprintendenza competente per territorio.

Il CSLP ritiene invece che sia consentito intervenire con la demolizione e ricostruzione classificabile come ristrutturazione edilizia sugli immobili tutelati perché inseriti in aree sottoposte a vincolo paesaggistico, ma di per sé privi di valore storico, artistico o architettonico intrinseco. Questi interventi, specifica il CSLP, vanno sempre inquadrati all’interno di specifiche previsioni regolamentari proprie degli strumenti urbanistici comunali e sono da sottoporre, comunque, al rilascio di nulla osta da parte delle Amministrazioni competenti per la tutela del vincolo.

A tal proposito, l’Anci, in una nota del 9 settembre, ha affermato che sarebbe necessario un coinvolgimento del MIBAC e delle Regioni in quanto enti preposti alla tutela dei beni di cui al D.Lgs 42/2004, in modo da assicurare una corretta informazione dei funzionari degli sportelli unici dell’edilizia.

Superbonus e ristrutturazione edilizia

Avere una classificazione chiara e precisa degli interventi è fondamentale per usufruire senza intoppi delle detrazioni fiscali.

Il Superbonus, infatti, spetta per gli interventi di demolizione e ricostruzione a condizione che questi si classifichino come ristrutturazione edilizia e non come nuova costruzione.

La spiegazione del CSLP apre quindi la strada al Superbonus agli interventi di demolizione e ricostruzione, con diversa sagoma e ampliamento volumetrico, realizzati nelle aree a vincolo paesaggistico.

Fonte: Edilportale

Maiori, si lavora anche di notte al costone roccioso. Riapertura strada in sicurezza è priorità

Leggi l’articolo del Vescovado

MAIORI – Si lavora anche dopo il calare della sera alla parete rocciosa del “Cavallo Morto” da cui giovedì scorso, poco prima delle 13 e 30, è venuto già, da altezza considerevole, un grosso masso frantumatosi sulla Statale 163 Amalfitana determinandone la chiusura al transito veicolare.

Per accelerare i tempi di riapertura della strada così da limitare disagi per residenti e turisti, si va avanti con i doppi turni: due le squadre messe a disposizione da Angelo Grimaldi, titolare di Genea Consorzio Stabile di Salerno, impresa incaricata dal Genio Civile della bonifica e messa in sicurezza dell’area a rischio, al lavoro dall’alba a sera. E anche oltre. I rocciatori specializzati stanno ultimando alcune perforazioni grazie all’ausilio della luce artificiale fornita da potenti fari da cantiere.

Diversi i blocchi sganciati quest’oggi e fatti precipitare che nel tempo complici gli agent

i atmosferici sarebbero venuti giù (nelle foto).

Ad oggi il grosso è fatto, è notevolmente mitigato il rischio crolli; tanto che domani, al termine del summit programmato in tarda mattinata tra i funzionari del genio Civile e i responsabili dell’impresa, si potrebbe immaginare una celere riapertura dell’arteria anche a senso unico alternato, così da consentire l’ultimazione dei lavori che potrebbero richiedere il fissaggio di reti paramassi o barriere. Noi vi terremo aggiornati come sempre.

 

Fondo Nazionale per l’Efficienza Energetica, in arrivo le regole

Presentata la bozza messa a punto da MISE e Invitalia, il Fondo mobiliterà 1,7 miliardi di euro di investimenti.

Si è svolta ieri, nella Sala degli Arazzi del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), la presentazione della proposta di regole applicative del Fondo Nazionale per l’Efficienza Energetica, messa a punto dal MISE e da Invitalia.

Il Fondo Nazionale per l’Efficienza Energetica – spiega il MISE – è stato istituito dal Dlgs 102/2014 attuativo della Direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica ed è finalizzato a mobilitare maggiori risorse private per la realizzazione di interventi di efficienza energetica realizzati da imprese, ESCO e Pubblica Amministrazione su edifici, impianti e processi produttivi e integra gli strumenti di incentivazione dedicati al raggiungimento degli obiettivi nazionali di efficienza energetica.

La Legge di Stabilità per il 2018, ricordiamo, ha previsto che una sezione del Fondo – con dotazione massima di 150 milioni di euro – sia dedicata all’ecoprestito cioè al rilascio di garanzie su mutui sottoscritti per interventi di miglioramento della prestazione energetica degli immobili realizzati da privati cittadini o da condomini. Il Ministero ha confermato l’apertura di tale sezione.

Nel marzo 2018 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DM 22 dicembre 2017 con cui il Ministero dello Sviluppo Economico ha fissato le modalità di funzionamento del Fondo.

Il Fondo ha l’obiettivo di favorire il finanziamento di interventi necessari per il raggiungimento degli obiettivi nazionali di efficienza energetica attraverso: la riduzione dei consumi di energia nei processi industriali; la realizzazione e il potenziamento di reti e impianti di teleriscaldamento e teleraffrescamento; l’efficientamento di servizi ed infrastrutture pubbliche; la riqualificazione energetica degli edifici.

Il Fondo, di natura rotativa, si articola in due sezioni:
– la prima per la concessione di garanzie su operazioni di finanziamento pari al 30% delle risorse disponibili (di cui il 30% riservato agli interventi riguardanti reti o impianti di teleriscaldamento e raffrescamento);
– la seconda per l’erogazione di finanziamenti a tasso agevolato pari al 70% delle risorse disponibili (di cui il 20% riservato agli interventi a favore delle Pubbliche Amministrazioni).

La dotazione finanziaria iniziale è costituita da 185 milioni di euro e potrà essere incrementata con versamenti volontari da parte di altre Amministrazioni centrali e regionali, Enti ed Organismi pubblici ed organizzazione no-profit. Le risorse aggiuntive stimate per il 2019 e il 2020 sono di circa 125 milioni di euro, per un totale di 310 milioni di euro.

Il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima prevede il mantenimento del Fondo per il periodo 2021-2030 con una previsione di incremento della dotazione finanziaria di 80 milioni di euro l’anno.

“Si tratta di uno strumento atteso da più di 4 anni – ha dichiarato il Sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega all’energia Davide Crippa – fondamentale per rimuovere le barriere finanziarie che limitano la realizzazione di interventi di efficienza energetica da parte delle imprese e della Pubblica Amministrazione. Oltre ad un’azione di garanzia nei confronti degli investitori, grazie al Fondo si prevede una mobilitazione di investimenti nel settore dell’efficienza energetica di oltre 1,7 miliardi di euro con le risorse già disponibili ed un effetto leva previsto pari a 5,5 con relativa creazione di posti di lavoro nel settore e opportunità per l’indotto”.

Sulla base della proposta di regole operative, presentate da Corrado Diotallevi, responsabile della Business Unit grandi investimenti e sviluppo di impresa di Invitalia Spa, è stato avviato il confronto con gli stakeholder che – ha detto Crippa – “continuerà online”. I soggetti interessati, attraverso il sito del Ministero, potranno presentare le proprie osservazioni entro il 25 gennaio 2019.

Fonte edilportale.com