Genea propone alcune semplici regole di comportamento, che aiutano a rispettare la normativa sulla climatizzazione degli uffici e delle abitazioni e a risparmiare sui consumi, senza rinunciare al comfort.

Nel particolare momento storico che stiamo vivendo, caratterizzato da un’emergenza energetica di importanza globale e aggravata da problematiche come la guerra in Ucraina e il conclamato surriscaldamento globale, il caro dell’energia (e, di conseguenza, delle bollette) rappresenta un problema ad oggi ancora molto caldo.

Non esiste una soluzione semplice a questo problema enormemente complesso, tale da poter risolvere la dipendenza del nostro Paese da produttori esteri e porci al riparo dal rincaro del prezzo delle materie prime che stiamo subendo da mesi.

Al fine di rispettare i requisiti normativi per la climatizzazione degli uffici e di evitare sprechi energetici e costi inutili in bolletta, è importante acquisite alcune consapevolezze che influiscono profondamente sul comfort termico, a partire dalla circostanza per la quale per ogni grado in più si aumenta il consumo di combustibile di circa il 5-10%.

La temperatura sale di 1-2 °C quando una persona permane all’interno di una stanza per circa mezz’ora. In genere è quindi sufficiente regolare la temperatura ambiente attorno ai 18 °C per ottenere un comfort adeguato all’interno degli uffici.

Non bisogna risaldare o raffrescare gli ambienti che restano vuoti, ma solo quelli che sono effettivamente necessari; questo accorgimento permette notevoli risparmi energetici. Anche nelle sale riunioni che vengono utilizzate saltuariamente, è opportuno spegnere sempre il riscaldamento alla fine di ogni riunione.

Se gli uffici sono suddivisi in locali separati, tenere chiuse le porte in modo da climatizzare solo l’ambiente dove si lavora.

Se in inverno si percepisce troppo caldo nell’ambiente, non bisogna comunque aprire le finestre, ma chiedere di abbassare la temperatura di riscaldamento. Allo stesso modo, in estate bisogna tenere sempre le finestre chiuse quando l’impianto di condizionamento è acceso; se fa troppo freddo, fare alzare la temperatura impostata.

Per cambiare l’aria degli ambienti, basta aprire le finestre per pochi minuti, è infatti controproducente tenere le finestre socchiuse per ore.

Durante la stagione estiva è consigliabile impostare la temperatura ambiente non oltre sei gradi in meno rispetto a quella esterna: oltre a ridurre i consumi di energia, si evitano escursioni termiche dannose per la salute.

Spegnere l’aria condizionata almeno mezz’ora prima di uscire dall’ufficio, per risparmiare energia e potersi adattare progressivamente alla temperatura esterna.

Deumidificare gli ambienti, soprattutto nelle zone ad alta umidità, può bastare per ottenere il comfort necessario agli ambienti ufficio, senza necessariamente mettere in funzione il condizionamento per abbassare la temperatura.

Con queste premesse e in vista dell’ingresso nel periodo più freddo dell’anno, Genea vuole esaminare alcune situazioni derivanti dall’improprio utilizzo dei nostri impianti di riscaldamento, al fine di ottimizzare i consumi energetici e ridurre gli sprechi, salvaguardando il nostro portafoglio e il nostro ecosistema ambientale.

  1. Effettuare la corretta e regolare manutenzione agli impianti di riscaldamento

Una corretta regolazione ed una periodica manutenzione degli impianti di riscaldamento e raffrescamento consentono la sensibile riduzione dei consumi, con una conseguente diminuzione della spesa sostenuta e una garanzia di sicurezza: a partire dalla caldaia, della quale andranno controllati i parametri di combustine, fino alla pulizia dei singoli elementi dell’impianti (terminali di radiazione, batterie, filtri, etc.).

In Italia è stata messa a punto una normativa per regolare l’esercizio, il controllo e la manutenzione degli impianti termici sia delle caldaie sia dei climatizzatori (in continua evoluzione per adeguarsi alle direttive dell’Unione Europea):

  • DPR 16 aprile 2013 n.74: vengono definiti i criteri generali in materia di esercizio, conduzione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici e per la preparazione dell’acqua per usi igienici e sanitari;
  • DM 10 febbraio 2014: si introducono e si definiscono il nuovo modello di libretto di impianto per la climatizzazione degli ambienti e il rapporto di controllo di efficienza energetica.
  1. Attenzione alle tende, agli spifferi e agli ostacoli in generale

La presenza di elementi ostativi alla corretta circolazione interna dell’aria calda rappresenta una delle prime cause di spreco (sia in termini energetici che economici): è opportuno non nascondere i radiatori (o altri terminali dell’impianto) con tendaggi o comunque ostacolare, anche parzialmente, il passaggio del calore in tutti gli ambienti. Attenzione anche all’impatto degli spifferi d’aria fredda provenienti dall’esterno (soprattutto in quelle abitazioni con presenza di infissi datati), che potrebbero vanificare l’azione dell’impianto di riscaldamento. A tal proposito sarebbe ideale procedere con la sostituzione integrale dei serramenti, oppure, tramite un approccio sicuramente meno esoso, allocare presso i davanzali e le soglie dei balconi dei paraspifferi adesivi facilmente reperibili in commercio.

  1. Installazione delle valvole termostatiche e dei pannelli isolanti

Le valvole termostatiche sono un dispositivo di facile installazione da applicare direttamente sui caloriferi, in grado di regolare e, quindi, limitare, il consumo dell’ACS per il riscaldamento, consentendo di riscaldare maggiormente gli ambienti freddi rispetto a quelli già caldi. L’adozione delle valvole termostatiche consente di abbattere i consumi e le relative spese di funzionamento di circa il 15% e, dunque, contenere gli sprechi su larga scala per tutta la stagione invernale.

Inoltre, applicare uno strato di pannelli isolanti in punti strategici, ad esempio dietro i termosifoni, in modo da ridurre al minimo la dispersione di calore, rappresenta una soluzione non soltanto economica, ma anche di facile messa in opera.

  1. Eseguire una corretta zonificazione degli ambienti

Il riscaldamento degli ambienti interni non dovrebbe essere uniforme. Infatti, in alcuni casi, alcuni di essi rimangono inutilizzati e, perciò, è possibile evitare di riscaldare alcune stanze (oppure riscaldarle soltanto in determinate fasce orarie), che ridurrà sicuramente l’impatto energetico globale. Risulta di fondamentale importanza scegliere a priori e con giusta cognizione di causa la corretta temperatura che si desidera all’interno degli ambienti (una variazione di un solo grado produrrà un impatto molto significativo sul consumo energetico e, quindi, sulla bolletta).

 

PER APPROFONDIRE:

NORMATIVA DI RIFERIMENTO

  • DPR 16 aprile 2013 n.74
  • DM 10 febbraio 2014